mercoledì 22 aprile 2015

VENDETTA

Cari amici lettori, oggi vi propongo la mia recensione a quello che è stato il romanzo d'esordio di Pierluigi Curcio. Come ormai saprete, sono una sostenitrice e una fan di questo autore, al punto che non saprei dire quale delle sue opere lette finora mi sia piaicuta di più. Di sicuro Vendetta, questo il titolo del libro, ha sortito un forte impatto emotivo su di me, perciò mi sento davvero di consigliarvelo. 
Il romanzo è edito da Infilaindiana Edizioni e potete acquistarlo QUI
Vi lascio ora alla mia recensione e vi auguro buona lettura!





RECENSIONE:

Con questo romanzo l’autore ci catapulta nella Britannia del V sec. d.C., facendoci partecipi degli avvenimenti storici che sconvolsero tale periodo. 
Secondo le leggende, che Curcio ben conosce, gli anni in questione sarebbero anche quelli che precedono il periodo arturiano. Ci troviamo ancora una volta tra storia e mito, tra personaggi realmente esistiti e altri puramente inventati. Chi ha letto Artorius e La stirpe dei re, sa bene quanto Curcio sia abile nell’intrecciare verità storica e leggenda. 
La storia narra le gesta di un manipolo di uomini in cerca di vendetta e dell’uomo senza scrupoli che è la causa dei loro mali, Helvius Carbio. 
Quando il giovane Arthos rimane orfano di padre, Medved decide di crescerlo come figlio suo. Dieci anni più tardi, però, il ragazzino viene brutalmente assassinato insieme alla madre. Medved non si fermerà finché non li avrà vendicati entrambi. Aiutato da Duncan, Eirwen e dall’enigmatico Embreis (personaggio la cui vera identità si scoprirà solo alla fine), intraprenderà la pericolosa strada della vendetta. 
L’originalità della narrazione sta nel dar voce ai vari personaggi attraverso i loro diari, offrendo così al lettore il punto di vista di ognuno. 
Se siete deboli di stomaco, devo avvertirvi, le scene cruente e gli spargimenti di sangue non mancano. L’autore riesce a essere incredibilmente realistico nel descrivere gli omicidi più efferati e le battaglie più movimentate, descrivendo con dovizia di particolari anche i dettagli più macabri. Certamente azione e suspance sono garantite. Ma questo non è solo un romanzo che racconta l’odio e il cieco risentimento di vendetta, c’è anche spazio per l’amore. Che si tratti dell’amore appena sbocciato tra il giovane Arthos e la bella Eigyr, o dell’amore ormai consolidato tra Eirwen e Duncan, il romanticismo è assicurato. Dopottutto, il valore di un eroe non si misura solo dall'infallibilità della sua spada, ma anche dalla grandezza del suo cuore. 
Tra colpi di scena, momenti di commozione e viaggi avventurosi, ci inoltriamo in una terra dove ogni cosa sta per cambiare.
Attraverso lo stile di Curcio, sempre deciso e impeccabile, il lettore riesce a fare propri gli stati d’animo dei personaggi. Ci si immedesima tanto nei buoni, quanto nei cattivi. Dunque non ci si può annoiare, non si può smettere di leggere, perchè ogni pagina sa sorprendere e sconvolgere, catturare e incuriosire. 
Di sicuro gli amanti del romanzo storico non rimarranno delusi.

mercoledì 15 aprile 2015

LO SPECCHIO DEL TEMPO

Carissimi tutti, oggi vi parlo del romanzo d'esordio di una giovanissima scrittrice barese, Silvia Devitofrancesco. L'autrice, già nota per aver scritto diversi racconti vincitori di alcuni concorsi letterari, ha pubblicato la sua prima grande opera con la casa editrice Libro Aperto International Publishing, in formato sia cartaceo che digitale. QUI potrete acquistare il romanzo. Lo specchio del tempo, come potete notare, ispira curiosità già dal titolo e dalla copertina. Vi lascio allora alla mia recensione per scoprire qualcosa di più su questo interessantissimo romanzo. Buona lettura!




RECENSIONE:

Erminia ed Herminia non condividono solo lo stesso nome, ma anche lo stesso destino. La prima è una ragazza dei giorni nostri, la seconda invece appartiene a un’epoca decisamente più antica, il 1200. Entrambe sono baresi e, infatti, tutta la storia si svolge a Bari, tra presente e passato. 
Cosa lega queste due donne, apparentemente così diverse per epoca e tradizioni? 
Ebbene, l’autrice con un abile escamotage, riesce a far incontrare le due protagoniste attraverso un manoscritto redatto da Herminia. Il prezioso testo viene rinvenuto a Bari secoli dopo, e  finisce nelle mani dell’Erminia dei giorni nostri che, divenuta una studiosa di antichi manoscritti, decide di studiarlo e decodificarlo.
Entrambe sono figlie di un padre despota e maschilista, che vorrebbe per loro un matrimonio vantaggioso e all’altezza del rango sociale al quale appartengono. 
Per questo Herminia, durante la crociata, viene rinchiusa in un monastero, col preciso intento di preservare la sua verginità da eventuali stupri. Il padre, purtroppo, l’ha promessa in sposa a un uomo, ben più vecchio di lei, che non l’accetterebbe mai se non fosse più vergine. Non tutto, però, va secondo i piani: la ragazza infatti finisce per innamorarsi proprio di un monaco, venendo così meno alle volontà paterne.    
Qualcosa di simile accade alla moderna Emirnia, il cui padre, un noto professore barese, pretende a tutti i costi di “sistemarla” con un ragazzo di sua scelta, ignorando del tutto i sentimenti che la figlia invece prova per un uomo di umili origini.
Attraverso il manoscritto, dunque, Erminia scorre la vita della sua omonima, e si ritrova a percorrere la stessa strada, quasi ne fosse la reincarnazione. 
Entrambe hanno perso la madre, entrambe sono intrappolate in una società che non dà loro scampo. Se non sei moglie di un uomo facoltoso e madre dei suoi figli, non sei nulla, questo sembra essere il ritornello che ricorre dalla prima all’ultima pagina. 
La storia è narrata in prima persona dalle due protagoniste, in capitoli alternati dalle loro voci. Lo stile è piacevole, dolce, coinvolgente, e cattura fin da subito il lettore. 
La trama di per sé non è tra le più originali, ma è sicuramente molto affascinante e capace di suscitare intense emozioni. 
Spesso si rilevano delle forzatura nel doppio filo che unisce le vite delle protagoniste: trovo, ad esempio, che la vicenda di Herminia sia quanto mai verosimile, considerando l’epoca a cui appartiene, mentre per la Erminia moderna, si riveli essere molto meno credibile. Oggi giorno è quasi impensabile che siano i genitori a scegliere il partner per i propri figli, anche se si tratta di persone benestanti. 
Tuttavia, capisco che per creare un buon parallelismo tra le due donne, l’autrice abbia dovuto calcare un po’ la mano. 
Personalmente, da amante delle storie d’amore ambientate in epoche passate, ho apprezzato davvero molto questo romanzo. La scrittura di Silvia Devitofrancesco è assolutamente godibile e non annoia mai. Il salto continuo tra le due epoche, poi, rende il romanzo molto movimentato e suscita continua curiosità. 
Leggere Lo specchio del tempo è stato come guardare una fiction d’epoca, piena di tutti i suoi risvolti sentimentali e i suoi segreti. Sicuramente è stata un’esperienza di lettura del tutto piacevole! Auguro perciò a questa giovane e talentuosa autrice tutto il successo che merita!

giovedì 9 aprile 2015

DUNNOTTAR

Salve lettori, oggi vi propongo un altro racconto di Pierluigi Curcio. 
"Dunnottar" è in realtà il prequel del prossimo romanzo dell'autore, disponibile QUI  a soli 0.99 euro. Lo consiglio vivamente agli amanti dell'archeologia e del mistero, e a quanti hanno voglia di brividi e avventura. Di seguito vi lascio la mia recensione per scoprirne di più. Buona lettura.




RECENSIONE:

È il 2012, Oliver Keith e il suo team di archeologi stanno scavando il castello di Dunnottar, in Scozia, un’antica dimora dalla fama sinistra. Si vocifera, infatti, che vi si aggiri uno strano fantasma dalle sembianze di un cavaliere con una croce di S. Andrea impressa sul petto. C’è chi giura di averlo visto, persino due allievi di Oliver, gli stessi che scavando si imbattono in una tomba nascosta dietro un muro nelle segrete del mastio. Che sia la prigione dello spettro? 
Oliver non vuole credere alla storia del fantasma, fino a quando non lo vede apparire con i suoi occhi. 
La situazione si fa preoccupante nel momento in cui l’archeologo scopre che il vero pericolo non è il misterioso cavaliere, ma ciò che esso sorveglia da secoli in quelle segrete: una creatura maligna, assetata di sangue, pronta a uscire dalle tenebre dove troppo a lungo è rimasta prigioniera. Il non morto è stato risvegliato, il castello di Dunnottar ha svelato il suo segreto più antico, e ora saranno gli ignari archeologici a doverlo fronteggiare.
Intrigante come La mummia, e avventuroso come Indiana Jones,  sembra essere il prequel perfetto per un romanzo che promette di appassionare e catturare il lettore fin dalle prime pagine. Un thriller archeologico dove storia e paranormale si mescolano insieme, per creare quel mix vincente che tanto piace ai seguaci di questo genere letterario. 
L’autore, dopotutto, è un maestro in tale campo, con i suoi precedenti romanzi legati al ciclo di Re Artù, ha ampiamente dimostrato la sua capacità di conciliare storia e leggenda.
Se questo racconto già lascia con l’acquolina in bocca, chissà cosa ci riserverà il seguito!

venerdì 3 aprile 2015

SENZA FINE

Salve cari lettori, oggi ospito nuovamente nel mio blog un'opera di Pierluigi Curcio, autore di due romanzi già recensiti da me: Artorius e La stirpe dei re
Stavolta vi presento un suo racconto d'amore, che potrete trovare a soli 0.99 euro su Amazon, QUI. La storia mi ha colpito molto, per questo vi invito a leggere la mia recensione. Vi auguro, come sempre, buona lettura.




RECENSIONE:

Senza fine” è un piccolo inno a un grande amore, un amore eterno, vero, inesauribile. Certamente, il tipo di amore che tutti noi vorremmo, o quasi. 
La storia è quella di Lisa e Roberto, che fin da bambini coltivano un sentimento d’amore reciproco, il quale però fatica a venire a galla. L’orgoglio, la paura, e le vicende della vita, li portano da adulti a prendere strade diverse. 
Così Lisa si sposa con un altro uomo, e Roberto la osserva vivere da lontano, senza interferire. Il suo struggente e disperato amore per Lisa, gli impedirà di sposarsi e di rifarsi una vita con un’altra donna. 
I due mantengono un rapporto amichevole, intenso, puro, fino alla fine. E proprio la fine di questo racconto, breve ma profondo, si rivela essere un pugno nello stomaco. 
Come i migliori finali di Nicholas Sparks, anche questo vi commuoverà e forse, un po’, vi farà arrabbiare. Perché ci si arrabbia inevitabilmente di fronte a un amore che, pur ricambiato, non riesce a sbocciare. 
Non mancano i colpi di scena durante tutto il racconto, poiché niente è lasciato al caso. Anche i personaggi secondari giocano un ruolo fondamentale nell’evoluzione del rapporto dei protagonisti, tra questi troviamo la figlia di Lisa e il nipote di Roberto, ugualmente legati dall’invisibile filo del destino che sembra fare da collante a tutto il racconto. 
L’autore gioca sapientemente e spietatamente con i sentimenti del lettore (oltre che dei suoi personaggi), ponendolo di fronte a una storia dai tratti decisamente inverosimili, poichè un amore come quello di Lisa e Roberto, nella realtà, sarebbe difficilmente credibile. Ma, come spesso accade, sono proprio le storie come questa, quelle che più ci emozionano e ci fanno sognare, nonostante il finale non sia quello sperato.