lunedì 10 agosto 2015

CODICE PYRAMID

Cari lettori, oggi vi consiglio un avvincente thriller archeologico ambientano in Egitto: Codice Pyramid di David Gibbind, edito da Newton Compotn Editori
Ho già letto altri libri dello stesso autore e mi sono piaciuti tutti. Gibbins è indiscutibilmente uno dei migliori scrittori di questo genere letterario, e per me è anche meglio di Dan Brown. Non ho proprio saputo resistere all'acquisto della sua ultima opera, anche perchè ho trovato l'ebook scontato su kobo store a soli 0.99 cent. 
Spero che la mia recensione possa incuriosirvi. Buona lettura.






RECENSIONE:

Il vero protagonista di questo libro è Akhenaton, il famoso faraone eretico della XVIII dinastia, indubbiamente uno dei più grandi e discussi sovrani dell’Antico Egitto. 
Perché eretico? Perché fu il primo a credere in un solo dio: Aton. Nel romanzo di Gibbins si espone un’interessante teoria secondo la quale egli sarebbe proprio il faraone della Bibbia sotto il quale visse Mosè. Forse un po’ azzardata come ipotesi, ma ricordiamoci che si tratta pur sempre di un thriller archeologico, non di un saggio storico, perciò non prendete con le pinze tutto ciò viene detto a riguardo. Mi riferisco soprattutto agli esperti di storia egizia! Nonostante questo, l’autore ha preso spunto da alcuni ritrovamenti archeologici per supportare tutta la storia e renderla così ancor più credibile.
Il secondo grande protagonista del romanzo è l’archeologo Jack Howard, già presente in altri libri dello stesso autore. Sarà lui, durante un’immersione subacquea nel Mar Rosso, a imbattersi nelle prove dell’esistenza di una città segreta voluta da Akhenaton, che custodirebbe al suo interno un inestimabili tesoro. 
D’altronde di questa misteriosa città vi anche è un testimone oculare, un soldato britannico che nel 1890 finì casualmente in una struttura sotterranea del Cairo piena di tesori e anfore contenenti preziosi papiri. Nessuno ha mai dato molto credito alla sua storia, ma Jack è deciso ad andare fino in fondo, soprattutto alla luce delle sue ultime scoperte. 
Il thriller è ambientato ai giorni nostri e, infatti, la situazione politica dell’Egitto non è delle migliori per intraprendere una grande ricerca archeologica. Non è un paese sicuro, le autorità non collaborano e i terroristi sono ovunque.
L’archeologo è convinto che Akhenaton abbia mandato di proposito il suo esercito di carri a morire nell’inseguimento di Mosè e della sua gente nel Mar Rosso, così da permettere loro la fuga verso una città misteriosa. Secondo le evidenze archeologiche ritrovate da Jack, c’è una buona possibilità che Mosè e il faraone stessero dalla stessa parte e adorassero il medesimo dio. Una rivelazione a dir poco scioccante che, se confermata, riscriverebbe intere pagine di storia. 
Un romanzo, dunque, in pieno stile Indiana Jones, che non deluderà gli appassionati di archeologia. Tra pericoli costanti e scavi effettuati in segreto, vi ritroverete ad attraversare uno dei periodi più affascinanti della storia dell’Antico Egitto e della Bibbia. 
La narrazione scorre veloce, i capitoli sono molti ma brevi. Non ci si annoia mai. 
La bravura di questo autore è, a mio parere, confermata ancora una volta.